I disturbi del pavimento pelvico rappresentano un gruppo di patologie che complessivamente stanno assumendo notevole rilevanza sociale, sia per l’incidenza nella popolazione generale sia per il grado di disabilità ed alterazioni della qualità di vita che possono determinare. Le malattie funzionali della sfera colon-rettale, ginecologica e urologica, sono quasi sicuramente sottostimate, a causa delle barriere “di pudore” che permangono nella nostra società. L’impatto sulla qualità della vita di questi disturbi è molto pesante, dal momento che comportano un’alterata immagine di sé e della propria autostima, un’importante limitazione nelle attività quotidiane ed un conseguente isolamento sociale o difficoltà nei rapporti interpersonali. L’incontinenza, la stipsi, il prolasso sono infatti causa di isolamento e vergogna, e le persone preferiscono ricorrere ad automedicazioni o presidi piuttosto che affrontare il problema parlandone con il proprio medico. Accanto ai trattamenti medici (stili di vita e nutrizionali) e chirurgici è andato sempre più affermandosi il ruolo della riabilitazione del pavimento pelvico che è diventata la prima e talvolta definitiva soluzione in molte situazioni.
OBIETTIVI
Riabilitazione dei seguenti quadri patologici:
– Incontinenza urinaria femminile da urgenza, stress o mista
– Vulvodinie
– Dolore pelvico cronico
– Incontinenza urinaria maschile post-prostatectomia
– Incontinenza fecale, stipsi
– Prolassi
– Ragadi anali
MODALITA’ DI INTERVENTO
Il paziente viene preso in carico a partire dallo specialista ginecologo/proctologo/urologo che una
volta riconosciuta la problematica invia il paziente al percorso riabilitativo individuale.